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Un fortuito ritrovamento

  • Immagine del redattore: elio dattero
    elio dattero
  • 7 feb 2021
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 18 feb 2021

IL RINVENIMENTO

In data 05 febbraio, in Valle dei mulini a Gragnano, a poca distanza dal Mulino porta di Castello di sopra, mi sono accorto che, a seguito di recenti tagli alla vegetazione arborea operati sul versante destro idrografico del tratto terminale del vallone di Castello (lato sinistro per chi guarda dalla Valle dei mulini) era stato creato una sorta di sentiero per permettere ai muli la discesa a valle del materiale tagliato.


Provando a risalire la traccia, mi sono imbattuto in un manufatto quasi completamente sepolto che faceva purtroppo compagnia a tanta altra spazzatura presente in loco, ma che dalla forma cilindrica avevo intuito trattarsi di qualcosa di differente.

Effettuato un breve scavo e appurato che fosse ciò che pensavo mi sono ripromesso di tornare il giorno successivo con attrezzatura più idonea.

Il 06 febbraio ho preso contatti con alcuni dei volontari che stanno operando in valle presso i mulini, in particolare Giuseppe Di Massa e Michele Barbato, per comunicare il ritrovamento e pensare ad una idonea sistemazione.

Accompagnato da Michele Barbato e Pietro Ingenito ho provveduto al dissotterramento dell’oggetto e al suo trasporto presso il mulino dove è attualmente conservato.


L’associazione a cui l’oggetto è stato donato, con il consenso della famiglia Scola proprietaria del fondo in cui il ritrovamento è avvenuto, deciderà in seguito la più idonea sistemazione per permettere a tutti la fruizione del bene, che pur non avendo in sé alcun valore pecuniario, costituisce una testimonianza storica della Gragnano che fu.

L'OGGETTO DEL RITROVAMENTO


Le dimensioni del cilindro sono 27 cm di diametro, 88 cm di circonferenza, 35 cm di altezza; il peso non è stato rilevato in quanto dipendente anche dalle impurità accumulatesi nel tempo.

Si tratta di una bobina utilizzata per il confezionamento della pasta “Amadio brand” (marca Aida), prodotta per l’esportazione dal pastificio Emidio Di Nola.



La marca della pasta è un chiaro omaggio alla moglie di Emidio Di Nola, Aida Amadio, che alla morte del marito avvenuta il 27/11/1965 procedette alla creazione di una fondazione intitolata ad Emidio Di Nola, eretta in ente morale con Decreto dell’11/10/1967 di cui si riportano gli estremi di registrazione:


Gazzetta Ufficiale, serie Generale n. 303 del 5-12-1967, p. 6706



Nel 1973 l’organizzazione della fondazione risultava così composta


Dati economici: patrimonio netto (anno 1970): L. 2.900.000;

entrate (anno 1970) (reddito di patrimonio ): L. 211.823 . ... occasionali : L. 27.000);

uscite (anno 1970): L. 1.550.685 (erogazioni a terzi: L. 1.466.010; spese di gestione: L. 84.675 ). Organizzazione : Presidente: Aida Amadio ved. Di Nola,

Consiglio di amministrazione: A. Amadio, L. Di Nola, avv. A. Fresa, don P. Della Minica*, il sindaco del comune di Gragnano. Revisori del conti: G. Buondonno e A. Villani.

Segretario: Ludovico Grazioso. Classificazione: B, 2.2.

(Dante, Cosi, Le fondazioni italiane, Ciriec, 1973, pp. 168-169)


( *: Della Minica, è un ovvio errore di stampa in luogo di Della Monica)


Dopo la morte di Aida Amadio, avvenuta il 7/8/1990, la fondazione ha continuato e continua tutt’oggi a svolgere la sua funzione, con la concessione di borse di studio a giovani studenti gragnanesi

(Il Mattino, 19/11/2020)


La pasta a marchio A. Amadio viene invece oggi prodotta da un altro pastificio locale che ne ha, evidentemente, acquisito i diritti.

 
 
 

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