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Dante e Gragnano (I)

  • Immagine del redattore: elio dattero
    elio dattero
  • 9 ott 2021
  • Tempo di lettura: 4 min

In occasione dell’anno dantesco ecco un contributo, cui seguiranno altri, che testimonia l’esistenza di un rapporto, ovviamente, di tipo indiretto tra il massimo poeta italiano e la città di Gragnano.


Nel maggio 1863 perveniva al Municipio di Gragnano una lettera circolare da parte della Società Dantesca, costituitasi a Napoli a fine 1862 e presieduta dallo scrittore, intellettuale e patriota Luigi Settembrini.

E’ proprio quest’ultimo a renderci noto il contenuto della lettera circolare, accompagnata da relativo programma nel suo scritto Il monumento a Dante pubblicato nel 1871.

Luigi Settembrini

(fonte wikipedia)

IL MONUMENTO A DANTE

RESOCONTO

25 Agosto 1871

Su la fine del 1862 si costituiva in Napoli una Società promotrice di un monumento a Dante, e si chiamo Società Dantesca. Il concetto che essa ebbe ed il fine che si propose appariscono dal suo programma e dalla prima lettera circolare.

PROGRAMMA

Noi vogliamo innalzare un monumento a Dante Alighieri in Napoli. Firenze onora in Lui il suo cittadino, noi onoriamo in Lui il massimo degl'Italiani, che primo volle e sperò e propugnò l' unità e l'indipendenza d'Italia. Dante per noi è l'Italia, e rappresenta questa sacra patria nostra in tutto il suo passato e nel suo avvenire. Però nell'immagine di Dante noi vogliamo raffigurare l'ingegno, il sapere, le sventure, le glorie, le fatiche, le speranze e tutta la vita dell'intero popolo italiano.

Il concetto è grande: e grande ancora noi vogliamo che sia l'opera alla quale cerchiamo l'aiuto di tutti i nostri cittadini.


Ci siamo già uniti una sessantina ed abbiamo quindicimila lire; ma ben altro bisogna ad effettuare questa idea. Onde invitiamo tutti coloro che hanno amore di patria e gentilezza di animo ad unirsi a noi, sia come socii fondatori, dando per due anni dieci lire il mese, sia offerendo qualunque somma una o più volte.



Gentili donne e giovani generosi, a cui non si parla mai invano quando si propone una bella impresa, ascoltateci volentieri. E voi, o onesti popolani, aiutate anche voi questa opera italiana. E quando nel maggio del 1865 (così sperava allora), sei secoli appunto dopo la nascita del poeta, voi vedrete surto il monumento, e sovresso la statua di Dante, menateci i vostri figliuoli, e dite loro additandolo: Questi ha ammaestrato tutti gli Italiani a parlare, a sapere, ad amare, ad essere vera mente liberi.

E scritto un regolamento che vi dice le norme della nostra associazione: il resto ve lo dica il vostro cuore. Napoli gennaio 1863.


LETTERA CIRCOLARE. Signore, ci permettiamo di inviarle il programma ed il regolamento d'una Società di onesti uomini che si propongono d' innalzare un monumento a Dante in Napoli. Non è questo un pensiero di letterati, nè un onore che si vuol rendere ad un poeta; ma s'intende manifestare così un grande concetto po litico, Unità nazionale, di rinnovare artisticamente il Plebiscito. Dante rappresenta tutto il pensiero del popolo italiano: e noi invece di ritrarre la gran patria nostra con le fattezze d' una femminetta bella, la personifichiamo in quel sommo che primo la ideò e desidero forte, una, sgombra di forestieri, non pretesca.

Ella, o signore, sentirà in cuor suo che questo divisamento non è spregevole. Ma per effettuarlo, per fare, un'opera la quale corrisponde in parte all'alto concetto, è necessario il concorso di moltissimi. E però in nome di tatti i socii noi la preghiamo di volerci aiutare, di persuadere ad altri come quello che si vuol fare torni a decoro di tutto il paese, di raccogliere dai suoi amici e conoscenti offerte di danaro e mandarle al Cassiere della Società signor Giulio Leandro, controllore del Museo Nazionale.

Proponga la cosa al suo municipio, e certo sarà accettata; perchè ogni Bella proposta è sempre gradita alle adunanze degli uomini liberi. L'unica lira data dall'artigiano sarà bella quanto le cento e le dugento e le mille date dal ricco. Le buone imprese debbono essere aiutate dai buoni: e noi speriamo che Ella vorrà adoperarsi per questa efficacemente, ed esserci cortese di sua risposta. Napoli maggio 1863.


(Scritti vari di letteratura, politica ed arte di Luigi Settembrini riveduti da F. Fiorentino, vol. 1, Napoli 1879, pp. 449 - 451)

(foto Angelo Forgione)


L’erezione di un monumento a Dante in quello che era allora denominato prima Largo del Mercatello e poi Foro Carolino, inseriva la città nell’itinerario del ‘dantismo’ italiano, che fra dipinti e monumenti vide rifiorire la figura del sommo poeta al centro di nuove considerazioni artistiche e letterarie, ma soprattutto ne individuava una nuova identità, coincidente con la nascita della nazione e della nuova fisionomia politica dell’Italia unita.

(Isabella Valente, Luigi Settembrini e le arti. Il caso del monumento a Dante, sta in Studi Desanctisiani, 2/2014, Fabrizio Serra editore, p. 149)


Il Consiglio Comunale di Gragnano, da parte sua, nella seduta del 23 maggio 1863 rispose positivamente all'appello con lo stanziamento di una quota di lire cinquanta.

Concorso per la costruzione del Monumento a Dante

Il presidente à invitato il Consiglio deliberare una qualche somma per concorrere alla costruzione di un Monumento a Dante in Napoli per la quale una società preseduta da Luigi Settembrini à già preso l'iniziativa, ed à rimesso a questo municipio il programma che si legge.

Il Consiglio à voti uniformi à deliberato pagarsi dalle impreviste del corrente anno la somma di Lire cinquanta per l'obietto sopra segnato, rimanendo la Giunta delegata per fare la relative pratiche, onde una tal somma la si offra al Presidente della Società Dantesca Sig. Luigi Settembrini

(Archivio Storico di Gragnano, registro n. 1)


Non siamo in possesso della delibera di Giunta che confermi quanto sopra espresso, per la mancanza dei relativi registri dell’epoca, ma l’unanimità della decisione non dovrebbe lasciare adito a dubbi.

Considerato che nel 1867 moriva il socio cassiere della Società Dantesca Giulio Leandro e che la di lui vedova affidò proprio a Settembrini tutte le carte del conto generale d’introito ed esito, possiamo ipotizzare che il contributo fornito dal Municipio di Gragnano rientrasse nella voce: somme raccolte da molti oblatori, dal Municipio, dalla Provincia, dagl’interessi della Banca Nazionale ammontanti in totale a lire 4925,24. (Scritti vari, op. cit., pp.. 453 e ss.),

anche perché le somme d’ora innanzi raccolte verranno elencate minuziosamente, donatore per donatore da Settembrini e tra di esse non figura il Municipio di Gragnano.


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